Il Giardino è un locale cult, non grande, dal soffitto basso, tipico; le pareti sono tappezzate di foto di artisti e musicisti con le locandine che fanno bella mostra di sé dappertutto.
Il 23 novembre 2013 la JB & The Blues Band è stata ospite del “Club il Giardino” e, a volte, le idee giuste si uniscono al buon gusto; così la JB ripercorre la storia del blues con brani di Etta James, Cheryl Porter, Robben Ford, B.B. King, Eric Clapton ed altri mostri sacri del genere.
La band è tanto essenziale quanto efficace:
* Alberto Bonomo - batteria
* Chiara Merci – voce
* Gianni Scialpi – chitarra solista
* Gregorio Brunelli – hammond, piano ed armonica a bocca
* Alfonso D’Antuono – basso
* Andrea Manganotto – voce
C’è “tanta roba” nel blues della JB ed i brani si susseguono senza tregua; gli assoli di chitarra e piano si alternano con quelli di armonica, basso e batteria, permettendo un dialogo musicale raffinato e dirompente. Sono storie d’amore, di disagio e di povertà, che arricchiscono e riscattano lo spirito, da cui nascono note che parlano direttamente al cuore, senza intermediari.
La “macchina del tempo” è inesorabile e precisa: Alberto, giovane e passionario, assieme ad Alfonso, discreto e canonico, dettano il ritmo con personalità grazie ad un linguaggio unico, e contaminazioni e fraseggi degni dei più blasonati artisti.
Le voci, Chiara ed Andrea, sono raffinate, graffianti, potenti; è vero, non sono voci nere che, come ben sappiamo sono portentose ed originali, ma la loro particolare unicità sembra quasi cadere nella “normalità” perché, chi è affezionato al blues, ama ed apprezza ascoltare queste voci.
Gregorio non perde l’occasione di dimostrare la propria versatilità tra tastiere ed armonica, sapendo donare quel tocco di esclusività ad un genere che chiede di essere interpretato con il cuore e non con lo spartito.
La chitarra solista, Gianni, accompagna la band, introducendo gli assoli con rispetto ed educazione, senza mai cadere nell’essere prima donna.
Gli arrangiamenti affondano le radici in una ricerca musicale fatta di sperimentazione e professionalità, tale da rendere le due ore di musica fin troppo scarse.
Mi piace sottolineare la capacità della Band di rendere romantica e sentimentale l’esecuzione di “When love comes to town” e di “Help the poor”; non sono mancate le celebrazioni dell’amore. La band è carismatica e non fatica a farsi riconoscere il tributo che si merita. L’unica nota stonata è stato il troppo chiacchiericcio di Andrea tra un brano e l’altro che, comunque, non ha svilito la performance dei musicisti.
Insomma, una serata esplosiva in un locale che, se fosse a Milano o Londra, registrerebbe il “sold out” tutte le sere.
Un paio di consigli: seguite la JB & The Blues Band e la programmazione di qualità del “Club il Giardino”.
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